Caro Giuseppe,
grazie per aver inserito l'immagine della copertina del libro nel tuo blog.
Per quanto riguarda il nostro scambio d'idee, non capivo che genere di opportunismo mi attribuivi, ma dai tuoi ultimi commenti si capisce che semplicamente intendevi dirmi che ho la tendenza da basare i miei ragionamenti su considerazioni ovvie.
Nel mio libro dico chiaramente il legame tra l'oralità e il segno del Toro è argomento del quinto capitolo del libro "trattato pratico di astrologia" di André Barbault, stampato la prima volta, mi pare, nel 1967. Da quanto è scrtitto in quel testo ho elaborato tutto il resto (anche altri autori hanno spiegato cose simili, ma sempre riferendosi ai testi di Barbault). Ma quello che scrivo sulle analogie simboliche non sono ragionamenti: quelli che tu definisci ragionamenti circolari sono in realtà la descrizione di una particolare natura, ossia la natura del segno del Toro.
Poi vorrei farti notare che sebbene tu dica che la fisiologia del sonno del bambini è una cosa banale, in realtà per molte persone non lo è. Nella mia esperienza di astrologo mi sono accorto che ogni persona, poco o tanto, ha delle gravi carenze di sapere in un determinato campo, il quale, solitamente, rispecchia una particolare simbologia. Per esempio, molte realtà che descrivo della natura dell'oralità sono sconosciute a persone che hanno figli con problemi di alimentazione, di apprendimento, di sonno, ecc... e solamente dopo l'inizio di adeguate terapie mediche vengono a conoscenza di ciò che non sanno.
Io credo che uno dei compiti di un astrologo sia quello di non sottovalutare nulla, per questo motivo nel mio libro cerco di dare la stessa importanza alle cose semplici allo stesso modo che a quelle complesse.
Anni fa ho conosciuto una persona convinta che io studiassi astrologia perché mi piacevano le cose difficili: in altre parole era convinta che a me piacessero le cose complicate e che avendo visto nell'astrologia una certa complessità io mi sia sentito stimolato nel studiarla. Questa persona pensava che a me piacessero anche le complicazioni sentimentali con ragazze difficili.
In realtà io mi sono interessato di astrologia perché l'ho ritenuta una conoscenaza utile e le sue complessità le ritengo una fatica necessaria che sono disposto ad accettare; tutte le considerazioni di altra natura le considero deliri di sapientoni dementi con troppi neuroni folgorati in testa.
Il sapere astrologico è troppo spesso deviato e distorto, per questo mi sento costretto a non dare nulla per scontato.
Se qualcosa non è chiaro del capitolo due, ti consiglio di leggerti il capitolo 5 del libro sopracitato, di rileggere il capitolo due del mio libro, di riflettere bene, e di dirmi se ciò che non ti convince riguarda solo quello che dico io o anche il sapere di Barbault. Se mi farai le tue critiche nel modo in cui sei capace (senza imitare il metodo di CD), sono convinto che elaboreremo pensieri innovativi e sensati.
Sergio Berti
sergio772@live.it
www.Amore-e-Discernimento.it
Questo blog fa parte di un progetto chiamato Amore e Discernimento che ha come scopo quello promuovere ogni tipo di discussione e controversia riguardante l'Amore. Di conseguenza il termine "filosofia" viene rivalutato nel suo significato etimologico e primordiale come "amore per il sapere".
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mi devi perdonare ma nella scala delle mie priorità devo concludere lo studio di testi davvero ostici e altre letture purtroppo sono affrontate un po' velocemente. ma rileggerò il 2° capitolo. fai benissimo a non dare nulla per scontato, ma come ti ho ribadito tempo fa, alcune volte sottintendi nozioni difficili da estrapolare dai tuoi assunti. non voglio sembrarti eccessivamente cavilloso ma tengo a precisare che è proprio nella descrizione della natura del toro che hai commesso un errore di tipo circolare: esso si verifica quando includiamo tra le premesse la tesi che vogliamo argomentare. capita di commettere queste fallacie e di non accorgercene. volendo fare un esempio semplice per chiarirti cos'è il ragionamento circolare, è come se tu avessi scritto: "sono alto perchè sono alto e quindi sono alto".
RispondiEliminapoi vorrei aggiungere un ultima cosa: il mio modo di ragionare non so se somiglia a quello di Discepolo e non so nemmeno dove, in quali punti sembra tale, se è un bene o un male; quello che posso dire è che questo passa il convento e senz'altro non ho bisogno di imitare nessuno (ti pare che con una orgogliosa luna nel leone ora mi metto a imitare qualcuno?). 100% critiche elaborate a modo mio(anche perchè sarebbe davvero difficile esser coerente utilizzando idee e concetti non propri).
RispondiEliminadimenticavo: sto facendo il minimo per ricambiarti della gentilezza di avermi mandato il libro. se così facendo invoglio alla lettura, tanto di guadagnato per te. 100 visualizzazioni in una settimana. qualcuno si incuriosirà e lo comprerà, anche perchè stiam toccando argomenti particolari (indipendentemente da sviste, errori, fraintendimenti, stiam facendo pubblicità al tuo libro e non mi costa nulla farlo se al contempo esercito la mia mente al ragionamento.... ;) )
RispondiEliminaOra mi è più chiaro cosa intendi per "ragionamenti circolari". Avvevo immaginato che si trattasse di una sorta di tautologia, cioé di ripetizione dello stesso concetto. Diciamo che il mio stile è stato influenzato dalla lettura dei filosofi, in particolare di Heidegger, relativi al nesso tra "ente" e "essere".
RispondiEliminaDiciamo che il ragionamento circolare è frutto di quella tendenza della mente che porta a "rimurginare il pensiero", usando terminologia di Ciro Discepolo che molto acutamente ha associato al modo di pensare dei filosofi al ruminare dei bovini. Effettivamente nel capitolo due ho esasperato di proposito questa tendenza a ritornare sullo stesso argomento, ma come i bovini sono comunque costretti a "inghittire il boccone", così anche i pensieri circolari non durano in etermo: il ritornare sullo stesso signifiato anche nella stessa frase serve a riscoprire nuove sfumature del signifiato stesso.
Come il Capitolo due del mio libro non può bastare a spiegare l'intero libro, similmente a come il segno del Toro non può spiegare l'intero zodiaco
Se tu prendi in considerazione quest'ultima metafora , puoi constatare che metto in relazione due cose distinte, cioé il capitolo del mio libro e il segno del Toro, in modo da evidenziare che in essi esiste una stessa essenza, per usare la terminologia dei filosofi, lo stesso "essere".
I ragionamenti circolari non sono altro che metafore mancate, una sorta di "ruminare frettoloso" che serve a mettere nella mente del lettore una certa quantità di realtà che possiede lo stesso signifiato simbolico.
Questo mio stile ha senso, ma mio parere, solo nel contesto del mio libro considerando il modo in cui l'ho strutturato, e sicuramente non sarebbe accettabile in una qualsiasi altro testo (letterario, scientifico, manualistico, ecc).
Il presupposto con cui giustifico il mio stile d'esposizione è quello secondo il quale il linguaggio è esso stesso immagine della realtà: e a questo debbo rimandare alle spiegazioni dell'appendice 5, nella quale spiego che anche nella natura del linguaggio ha una prorpia oralità.
Una cosa è certa, chiunque legga il mio libro è costretto a pensare molto.
Grazie ancora del tuo interesse.
Sergio
la scelta di utilizzare enunciati di tipo circolare non la condivido molt, ma se ritieni possa essere utile al tuo scopo, per me va più che bene. Hai toccato un punto importantissimo del quale avevo bisogno di chiarimenti: mi è sembrato di intendere che non fai una distinzione tra oralità legata al segno del toro e oralità legata al segno del sagittario. nell'uno ha a che vedere con i piaceri sensuali (grazie all'apporto di venere) e l'altro invece ha a che vedere con la "parola" il verbo per insegnare, comunicare. nella stesa mitologia greca è Kirone, il centauro, poi tramutato nel sagittario, a rappresentare il maestro di achille ercole e altri eroi. è la voce del saggio del maestro anche spirituale. (infatti molti sacerdoti han forti valori sagittariani nel proprio tema, ma anche gemelli per effetto della dialettica e della compensazione) inoltre io credo che la contemporanea presenza di nettuno nel sagittario contribuisca a dare un valore spirituale intrinseco alle parole stesse e che quindi il giove taurino non abbia nulla a che vedere con giove sagittariano.
RispondiEliminapoi volevo solo commentare una tua frase di pagina 269 "per esempio è possibile favorire un legame sentimentale (...)ma tale situazione influenza il destino (...). non credo nel destino e quindi non credo che una posizione planetaria possa influenzarlo. io credo nel fatto che un simbolo ha diverse possibilità di espressione ed esse sono a loro volta collegate a fattori casuali estranei all'astrologia. con destino possiamo identificare quell'insieme di condizioni che "probabilisticamente" porta verso una "serie" di possibilità di espressione legate al medesimo simbolo. se modifico un simbolo, non modifico un evento predeterminato, ma modifico i possibili eventi legati al simbolo in questione
RispondiEliminala rs ci pone dinnanzi delle opportunità diverse, ma se tu hai scelto di lasciare una persona, essa la lasci con qualsiasi rs: positiva o negativa che sia. una venere in settima casa di riv potrà esser utile per ricucire un rapporto, ma solo se entrambi ne han voglia! essa non fa amore di più, ma semplicemente predispone a comprendere di più l'altro ede eventualmente a riavicinarsi come conseguenza. altrimenti rappresenta altro. mica influenza la mente del partner! aumenta le probabilità e non la certezza.
RispondiEliminaLa mia scielta di usare i ragionamenti circolari, come li definisci tu, io la ritengo una necessità. Vedo che hai già letto l'appendice 5, quindi hai già compreso quanto ho scritto sul parallelismo: il linguaggio nasce dalla stretta concordanza tra parola e realtà, e tra parola e azione, e nelle lingue arcaiche, in particolare semitiche, il senso del linguaggio era raramente astratto e complesso come quello attuale.
RispondiEliminaRitengo che il fatto di non considerare più il linguaggio come immagine (ovviamente inconscia) della realtà, porti molto spesso l'uomo a immaginare cose non reali o che in qualche modo distorcono la realtà.
Il ragionamento circolare non è funzionale al pensiero astratto, ma a quello pragmatico (anche a questo scopo ho fatto riferimento nel capitolo 2 ai neuroni specchio).
Col lo stile del capitolo 2, che poi nei capitoli seguenti sarà sempre più usato raramente, ho voluto dare un esempio pratico di cosa sia il "linguaggio orale". Perché pensi che io abbia citato l'inno a Iside per intero?
Voglio dire che se ora uso il ragionamento circolare con te in questo blog, puoi sicuramente contestarmelo, ma se parliamo a 4occhi e ti insegno, per esempio, a usare il telecomando di un registratore, le cose cambiano. Allo stesso modo cambiano se ti devo descrivere i miei sentimenti e le mie emozioni.
In merito a quanto hai detto sulle RS in rapporto al brano del libro, diri che ho scritto quelle frasi pensando in particolare (ma non solo) proprio alle RS, quindi concordo con quanto hai scritto, tenendo presente, però, che sei stato sintetico: voglio dire che se sviluppi il tuo ragionamento è possibile che io non sia daccordo con qualcosa.
ho concluso la lettura del libro. gli ultimi capitoli sono interessanti ma non vedo il nesso con le pagine precedenti. mi pare che non siano sciolti i nodi relativi alle domande che ti ponevi (cioè cos'è l'amore etc. etc.) a dire il vero non ricordo più nemmeno cosa volevi che io apprendessi o cosa ti avrebbe dato ragione. rileggerò il tuo libro con più calma non so quando, perchè sto terminando il mio romanzo, e la lettura di testi davvero difficoltosi. però se vuoi ricordarmi da dove siamo partiti è meglio. un abbraccio.
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