http://sergiobertiastrologia.blogspot.com/2010/09/grazie-giuseppe.html
Grazie Giuseppe per l'interesse dimostrato per il mio libro.
Quella frase di pag. 23 è nata dalla lettura della biografia di Freddie Mercury congiuntamente alle mie riflessione sui miti di Narciso. E' una frase chiave dell'intero libro, anche perché quando iniziai il libro, verso luglio-agosto dell'anno scorso, avevo un'ideta scorretta del narcisismo (per i motivi che spiego nel libro) e lo confondevo con l'istrionismo che è tutt'altra cosa.
Quella frase m'è costata tre mesi di intenso e tortuoso studio che mi ha costretto a sospendere la stesura del libro: infatti, per come ho strutturato il testo non potevo proseguire.
Diciamo che quella frase e la caratteristica della mente della quale ho accennato nel post precedente (secondo la quale la mente dente a dividere piuttosto che a unire) spiega in parte anche il quesito che mi poni in merito al periodo di pag. 10: sopratutto in ambiente ebraico, è comunemente accettato il fatto che le capacità spirituali dell'uomo siano andate sempre più diminuendo nel corso della storia a partire dal peccato originale. Pertanto, le potenzialità spirituali dell'uomo di oggi sono differnti da quelle dei patriarchi, ossia i personaggi del pentateuco. Quindi la spiritualità dei giurni nostri non può essere quella di Adamo (prima del peccato originale), Abramo, ecc. Ti faccio presente che Abramo era "l'amico di Dio" e Dio camminava al suo fianco: cioè, Dio era presente in terra ed era visibile agli occhi di Abramo. I primi mistici ebrei dei primi secoli dopo Cristo raccontano di avere visioni della discesa di Dio sulla terra, e di partilare importanza è il racconto di Ezechiele (presente anche nella Bibbia cristiana). In seguito i mistici ebrei raccontano di possedere la conoscenza spirituale che consente loro di avvicinarsi a Dio, quindi di essere loro in grado di avvicinarsi a Dio il quale si è sempre più allontanato dalla terra e dall'uomo a causa del peccato originale.
In sostanza, la risposta alla tua domanda consiste nel credere o non credere che Dio sia presente sulla terra e che si possa avere un qualche contatto con lui sulla terra, oppure se ci si può avvicinare a lui solamente in un'altra dimensione, ossia in una dimensione spirituale.
Il credere che si possa entrare in contatto con Dio o con angeli sulla terra, implica il credere che sia possibile attirare la benevolenza divina (questa è magia): quindi il problema consiste nel fatto di dover capire che le attuali scuole spirituali siano realmente in grado di peraticare la spiritualità, sia in senso magico e sia in senso mistico.
Quel "purtroppo" relativamente al misticismo può avere un doppio senso: infatti il misticismo riguarda quelle esperienze che portano ad avere delle esperienze personali e dirette con Dio o con degli angeli che sono possibili solo in conseguenza all'allontanamente di Dio dall'uomo a causa del peccato originale, quindi si può considerare come conseguenza di quest'ultimo; inoltre le troppe scuole mistiche hanno creato confusione su cosa sia realmente la cabala.
Se poi pensiamo alle immense cretinate riguardanti la magia, partendo dal voodoo alla cabala napoletana per il gioco del lotto, è meglio lasciar perdere.
La risposta alla tua domanda non è semplice, spero di averti esaudito ma sappi che quanto ti ho spiegato sarà l'argomento principale della quinta parte del mio libro.
Sergio Berti sergio772@live.it
Quella frase di pag. 23 è nata dalla lettura della biografia di Freddie Mercury congiuntamente alle mie riflessione sui miti di Narciso. E' una frase chiave dell'intero libro, anche perché quando iniziai il libro, verso luglio-agosto dell'anno scorso, avevo un'ideta scorretta del narcisismo (per i motivi che spiego nel libro) e lo confondevo con l'istrionismo che è tutt'altra cosa.
Quella frase m'è costata tre mesi di intenso e tortuoso studio che mi ha costretto a sospendere la stesura del libro: infatti, per come ho strutturato il testo non potevo proseguire.
Diciamo che quella frase e la caratteristica della mente della quale ho accennato nel post precedente (secondo la quale la mente dente a dividere piuttosto che a unire) spiega in parte anche il quesito che mi poni in merito al periodo di pag. 10: sopratutto in ambiente ebraico, è comunemente accettato il fatto che le capacità spirituali dell'uomo siano andate sempre più diminuendo nel corso della storia a partire dal peccato originale. Pertanto, le potenzialità spirituali dell'uomo di oggi sono differnti da quelle dei patriarchi, ossia i personaggi del pentateuco. Quindi la spiritualità dei giurni nostri non può essere quella di Adamo (prima del peccato originale), Abramo, ecc. Ti faccio presente che Abramo era "l'amico di Dio" e Dio camminava al suo fianco: cioè, Dio era presente in terra ed era visibile agli occhi di Abramo. I primi mistici ebrei dei primi secoli dopo Cristo raccontano di avere visioni della discesa di Dio sulla terra, e di partilare importanza è il racconto di Ezechiele (presente anche nella Bibbia cristiana). In seguito i mistici ebrei raccontano di possedere la conoscenza spirituale che consente loro di avvicinarsi a Dio, quindi di essere loro in grado di avvicinarsi a Dio il quale si è sempre più allontanato dalla terra e dall'uomo a causa del peccato originale.
In sostanza, la risposta alla tua domanda consiste nel credere o non credere che Dio sia presente sulla terra e che si possa avere un qualche contatto con lui sulla terra, oppure se ci si può avvicinare a lui solamente in un'altra dimensione, ossia in una dimensione spirituale.
Il credere che si possa entrare in contatto con Dio o con angeli sulla terra, implica il credere che sia possibile attirare la benevolenza divina (questa è magia): quindi il problema consiste nel fatto di dover capire che le attuali scuole spirituali siano realmente in grado di peraticare la spiritualità, sia in senso magico e sia in senso mistico.
Quel "purtroppo" relativamente al misticismo può avere un doppio senso: infatti il misticismo riguarda quelle esperienze che portano ad avere delle esperienze personali e dirette con Dio o con degli angeli che sono possibili solo in conseguenza all'allontanamente di Dio dall'uomo a causa del peccato originale, quindi si può considerare come conseguenza di quest'ultimo; inoltre le troppe scuole mistiche hanno creato confusione su cosa sia realmente la cabala.
Se poi pensiamo alle immense cretinate riguardanti la magia, partendo dal voodoo alla cabala napoletana per il gioco del lotto, è meglio lasciar perdere.
La risposta alla tua domanda non è semplice, spero di averti esaudito ma sappi che quanto ti ho spiegato sarà l'argomento principale della quinta parte del mio libro.
Sergio Berti sergio772@live.it
sergio772@live.it
http://www.amore-e-discernimento.it/
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