tu scrivi:
Il problema non consiste nel contraddirmi o meno, tu se vuoi puoi farlo tranquillamente, mi secca solamente quando vendo contraddetto senza argomentazioni. Io ho scritto il mio libro somponendo i ragionamenti in elementi semplici anche per dar modo ai chi la pensa diversamente da me di poter argomentare le proprie obiezioni. Quelle che tu definisci le "migliori ipotesi" non sono solo quelle fatte da me, o da numerosi altri astrologi (alcuni dei quali hanno scritto anche su Ricerca '90 che tu hai letto), ma anche da culture millenarie come quella egizia. Se è vero ( e non lo metto in dubbio) che fai regolarmente consulti allora sei anche in grado di argomentare i presupposti teorici con la tua esperienza pratica, quindi, in teoria, non dovresti limitarti a semplici giudizi arbitrari.
Poi scrivi:
Questa osservazione è molto acuta e tratta un argomento che ho inserito nel capitolo quarto. Diciamo che come l'indivisuo ha bisogno di nutrire sia il corpo e sie la propria psiche, così esistono parallele funzioni fisiche e psichiche che garantiscono questa necessità. I bisogni possono essere sia fisiche sia psicologici di varia natura, quindi ci possono essere bisogni emotivi, affettivi, di autoaffermazione, ecc...
L'esempio che ho fatto per Saturno in seconda casa riguardava una restrizione della propria possibilità di sostentamente, cioè di spendere denaro per i propri bisogni. In una situazione critica la cosa più necessaria è mangiare e sopravvivere, e se di appagano altri bisogni si sottraggono risorse alla nutrizione.
Se prendiamo l'esempio dei santi che davano il porpio mangiare ai più poveri, puoi capire che il decidere di digiunare per appagare una bisogno umano richiede un forte autocontrollo delle prporie funzioni vegetative: controllare le prorie emozioni negative (chi ha fame solitamente diventa cattivo), concentrarsi sui prropi impegni sebbene manchino le forze, e molte altre ancora.
Per bisogni intendevo qualcosa di generico, ma in rapporto alla situazione che avevo descritto.
Non mi ero espresso con completezza, spero di essermi spiegato meglio.
A aprte il tuo puntiglio sulla questione Toro/Luna (ho ben capito che non riguarda me), le tue osservazioni mi sono molto utili e sono anche ben fatte.
Sergio Berti
sergio772@live.it
www.Amore-e-Discernimento.it
dici che non argomento: eppure ogni mio post è zeppo di "perchè" (because) e di "cioè". Allora più avanti ritornerò a spiegarmi per ovviare a questa mancanza. In merito alla questione della migliore ipotesi, tu fai una generalizzazione di convenienza: cioè riformuli concetti della tradizione (anche filosofica) se non ti convincono e poi ricorri alla storicizzazione, enciclopedicità, di un fatto se è in linea con le tue idee . cioè diventi conformista alle idee della tradizione populista li dove ti conviene (ma va bene così). Ma appellarsi a questo non è una condizione sufficiente per dar conferma alle proprie idee sprattutto se si tratta di concetti non direttamente osservabili (come per esempio le ragioni dell’ esaltazione delle cadute etc.). poi dici che nel tuo libro hai scomposto i concetti in elementi semplici; ma a dire il vero a causa della forma grammaticale, degli errori sintattici, della frettolosità nello scrivere, dei salti da un concetto all'altro, ai rimandi a pagine successive, non ho capito un granché. Perdonami, non appena avrò tempo ritornerò su quei punti, a meno che non mi faciliti il compito indicandomi già le pagine in cui troverò le risposte ai miei dubbi. Complimenti: mi fai ragionare parecchio! ;)
RispondiEliminain merito al punto 2, condivido tutto quello che hai detto poichè si tratta di cose ovvie per chiunque abbia un minimo di conoscenza delle funzioni di sviluppo dell'essere umano. e siccome sono figlio di medico, forse queste cose le ho sentite ripetere tante volte. però non capisco a cosa ti riferisci quando dici: Detto questo, il tuo modo di ragionare è un tipico esempio di come la mente tenda a dividere piuttosto che unire: "bisogna vedere le singole parti (sia fisiche che psichiche) nell'insieme dell'essere umano, e nell'ostinarsi nel voler dividere le singole parti si commettono gravi errori". qui il problema è che prima di unire bisogna capire bene le singole parti e definire le loro proprietà. una volta capite, possiamo tentare di vederle nel loro insieme e come queste proprietà interagiscono tra loro.
RispondiEliminapoi dici:"Questo commento dove parli della defecazione è un chiaro esempio di errore del tuo pocedimento di ragionamento: la defecazione non è una funzione vegetativa di carattere orale" e io dico: nessuno ha mai detto il contrario. ma nemmeno il sonno è di carattere orale! e se tu unifichi l'oralità al sonno attraverso la luna, perchè non unificare anche la respirazione e la digestione che sono le altre funzioni organiche? cioè ho detto che se tu includi il sonno tra le funzioni vegetative, assieme all'oralità e le unifichi alle simbologie lunari, io mi domando come mai non non includi anche la defecazione, urinazione e il respiro, che appartengono alla sfera vegetativa. cioè tu parli di unificare,vedere le cose nell'insieme, ma fai una netta distinzione tra funzioni vegetative, dimenticando le altre e concentrandoti solo a dire il nesso esistente tra luna, toro e cancro. perchè queste due funzioni dovrebbero essere legate dal medesimo simbolo, senza considerare le altre funzioni?? esiste una distinzione tra funzioni e funzioni? vedi dei raggruppamenti tra loro e perchè? secondo quali analogie?
RispondiEliminascusa ho usato il termine funzioni organiche invece di vegetative. è un lapsus
RispondiEliminatu dici:
RispondiElimina"Il defecare non è una funzione vegetativa, leggiti un vocabolario: è una funzione fisiologica, ma il prodotto della defecazione non si diffonde in tutto il corpo come il mangiare introdotto dalla bocca che nutre tutto l'organismo" da wikipedia:le cosiddette funzioni vegetative, ossia quelle funzioni che generalmente sono al di fuori del controllo volontario, per questo viene anche definito "sistema autonomo involontario".
Il parasimpatico è dato da quella parte del sistema nervoso autonomo che provvede a funzioni viscero-sensitive e somato-sensitive quali broncocostrizione, vasodilatazione, peristalsi della muscolatura gastroenterica, eccitosecrezione di ghiandole salivari, lacrimali nonché ghiandole extramurarie annesse al tubo digerente (pancreas e fegato); interviene nell'innervazione del muscolo detrusore della vescica, la cui contrazione, accompagnata dal rilassamento del muscolo sfintere liscio della vescica, porta alla minzione. Le fibre parasimpatiche decorrono in molti nervi cranici quali: nervo oculomotore, nervo facciale, nervo glossofaringeo, nervo vago. Quest'ultimo (uno dei nervi più lunghi) concorre all'innervazione viscerale di tutto il tratto digerente fino al colon discendente, del cuore e dei polmoni, nonché della regione faringo-laringea. Le fibre parasimpatiche per l'innervazione della porzione terminale del tubo digerente e delle porzioni caudali dell'apparato urinario originano dai nervi S2, S3, S4 ed S5 (più precisamente dal nucleo autonomo del parasimpatico Sacrale)..